Maltrattamento degli animali da allevamento destinati all'industria alimentare

Domanda:

domandaVorrei sapere che cosa pensate sul maltrattamento degli animali da allevamento destinati al commercio dell'industria alimentare e al vertiginoso consumismo sociale.
Grazie

Risposta:

rispostaSalve, in quanto redattrice di vitaesalute argomento questo tema in modo del tutto personale.
Purtroppo conosco molte violenze e maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali da allevamento destinati all'industria alimentare, che vengono poi consumati nelle nostre tavole. Considero questo scempio una grande pecca dell'umanità.
Condanno ogni violenza che provoca sofferenza agli animali in quanto esseri viventi innocui e indifesi, considero queste gesta un cattivo uso del potere ed una nuda e cruda manifestazione di cattiveria che solo veri mostri umani senza cuore possono attuare!
In passato esisteva un minimo di dignità nei confronti degli animali destinati all'alimentazione: le religioni più antiche insegnavano il rispetto nei confronti di un animale sacrificato con riti, preghiere e tecniche di uccisione il più possibile prive di dolore, restringendo questo evento solo a casi di estrema necessità!
Oggi è diventata una delle cose più vergognose che esistono!

"Siamo anche ciò che mangiamo". Credo fortemente: un'alimentazione che si basa sul costante consumo di carne oltre ad apportare, nel lungo termine, conseguenze devastanti al nostro corpo, apporta anche conseguenze sulla mente e sulla psiche rendendoci sempre più simili agli animali carnivori in tutti i suoi aspetti. In questo quadro, l'aggravante di consumare animali maltrattati complica le conseguenze, per il semplice fatto che si va ad influire anche ad un livello spirituale importante.

Non sono Vegana, sono Vegetariana, ma non condanno coloro che mangiano carne, senza abusarne, in quanto penso che ogni persona ha un suo percorso di vita che deve essere attraversato prima di arrivare alla consapevolezza profonda che porta alla vera evoluzione dell'essere.
La vita è intrinseca di paradossi! Viene definito SAGGIO colui che ha acquisito quella saggezza profonda che sta proprio nella capacità (divenuta semplice per lui) di orientarsi attraverso i paradossi insiti in ogni piccolo aspetto della vita stessa. Nell'aspetto sopracitato il paradosso è: "Solo passando attraverso lo sbaglio è possibile apprendere ed evolversi".

Non condivido invece l'abuso, compreso l'abuso di ogni tipo di cibo, in quanto gesto estremamente distruttivo alleato del male e della morte.
Cerco di precisare il motivo...
Il potere distruttivo, il male, la morte, ecc... sono solo aspetti che denotano l'assenza dei suoi opposti, e cioè: il potere costruttivo, il bene, la vita, ecc...
Gli aspetti del male sono anch'essi necessari per poter distruggere ciò che deve essere distrutto affinché si possa ricostruire da capo ciò che deve essere ricostruito.
Ogni decisione che prendiamo ogni giorno per ogni piccola cosa è una scelta che facciamo orientata in una direzione piuttosto che in un'altra. Sono pressoché orientata nella direzione della creatività e del bene, ed è per questo motivo che anch'io ho fatto la mia scelta personale più o meno consapevole di agire in una certa direzione: va di conseguenza che non condivido la scelta opposta pur non condannandola!
Il sito vita e salute che sto curando è orientato nella direzione della mia scelta: il benessere, la vitalità, la salute, la creatività, ecc...

Da un punto di vista medico considero utile l'utilizzo di carne in quei particolari casi dove si presenta come unica necessità per ripristinare un situazione drammatica e imprescindibile!
A questo punto la domanda potrebbe essere: "Con quale criterio si giudica più importante la vita di un uomo rispetto a quella dell'animale sacrificato per salvare la vita del malato terminale in questione?" La mia risposta è "Dipende dal grado di volontà nei confronti dell'istinto di sopravvivenza che è insito in ogni essere vivente" La miglior cosa è lasciar decidere alla natura, come succede tra gli animali, l'animale che vince è colui che mangia e sopravvive, l'animale che perde muore.

Cordiali saluti
Silvia Pellegrini

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